LE "MIE" MARGHERITINE DI STRESA

Vi ricordate quel gioco che si faceva da bambini, “se fossi…”? 

Bene, io “se fossi” un personaggio storico sarei Margherita di Savoia, regina buongustaia per la quale hanno inventato ricette entrate nella storia, una su tutte l’ormai internazionale Pizza Margherita.

Ma forse non tutti sanno che, in suo onore, sono stati creati anche dei dolcetti che (ovviamente) portano il suo nome: le “Margheritine di Stresa”.

A metà del XIX secolo Stresa (e tutto il Lago Maggiore) era una delle mete predilette di nobili e teste coronate, e tra questi vi erano anche i membri di Casa Savoia, i quali soggiornavano presso quella che ancora oggi è chiamata Villa Ducale.

Secondo la tradizione, nel 1857 il pasticcere stresiano Pietro Antonio Bolongaro creò per la piccola Margherita queste leccornie, come regalo per la sua Prima Comunione.

Per me questi sono dolci della memoria (…un po’ come le madeleines per Proust…). Mi riportano alla mente quando, un bel po’ di anni fa, io e il mio papà rientravamo dalle gite domenicali sul lago e ci fermavamo a comprare la nostra scatola di Margheritine, al Gigi Bar di Stresa.

Delicate, con il loro strato di zucchero a velo a ricoprirle, come per proteggerle… 

Si ha quasi un senso di titubanza, al pensiero di assaporarle…

E poi, al primo morso, sentirle sciogliere in bocca in tutta la loro voluttà…   

Nei secoli la produzione delle Margheritine si è diffusa, anche se non è così semplice trovare la “giusta” ricetta. Io vi regalo la mia versione, testata e approvata dalle mie cavie :-)




 INGREDIENTI

8 tuorli d’uovo sodi
125 g di zucchero a velo (+ un pochino per la spolveratura finale)
125 g di fecola
250 g di farina 00
250 g di burro morbido
La buccia di un limone grattugiata 


PREPARAZIONE

Lavorate il burro morbido con lo zucchero a velo.

Aggiungete i rossi d’uovo passati al setaccio, la scorza del limone e un pizzico di sale.

Infine unite la farina e la fecola.

Formate un panetto, ricopritelo con la pellicola e mettetelo in frigorifero per 30 minuti.

Formate delle piccole noci, adagiatele su una teglia rivestita di carta forno e premetele leggermente al centro con il pollice.

Cuocete le Margheritine nel forno preriscaldato a 160 °C per 12-15 minuti circa (forno statico).

Sfornatele, lasciatele raffreddare e cospargetele di abbondante zucchero a velo.

Questa ricetta l’ho rielaborata partendo da quella che ho letto nel libro “Segreti di cucina del Novarese e Verbano Cusio Ossola”, un testo che vi consiglio per ricoprire i piatti della tradizione delle “mie” (per metà paterna) terre…



Commenti

  1. Una delizia senza tempo, brava Alessia!
    La tua è una versione molto ricca, la proverò.
    Un bacio, Sandra

    RispondiElimina
  2. Ho fatto maree di biscotti ma questi non li ho ancora fatti penso che te li copierò!
    Brava Alessia!
    un abbraccione e a presto!

    RispondiElimina
  3. Tesoro che bella la storia delle margherite di Stresa io non la conoscevo!
    E molte volte i cibi ci ricordano bei momenti come quelli con il tuo papà :)
    Le tue margherite sono stupende e sicuramente buone:)
    Bacioni

    RispondiElimina
  4. Ciao Alessia.. innanzitutto grazie del commento al mio blog!!! Eccomi qui da te! Non conoscevo la storia di questi docletti.. devono essere deliziosi.. e poi per te son legati a ricordi.. ed hanno un valore in più! Io ahimè sono intollerante al lattosio.. ed il burro proprio non lo posso usare in cucina.. ma se me ne offrissi uno.. allora potrei anche fare uno strappo! Torna a trovarmi.. ti aspetto!!! baci e buona giornata :-)

    RispondiElimina
  5. Non conoscevo la storia delle margherite, grazie di avercela raccontata!!! Un bascio!

    RispondiElimina
  6. Grazie mille per essere passata dal mio blog, con un pò di fatica sono riuscita a trovare il tuo....e mi sono iscritta. Bene una bella ricetta piemontese! evviva!

    RispondiElimina
  7. La tua deliziosa descrizione delle margheritine è veramente bella! Sai che a volte si crede che un semplice biscottino o una pietanza non abbia dietro tutta questa storia, è bello scoprire anche queste cose! Grazie! E per il se fosse... leggi qui http://mirtillielamponi.blogspot.it/2012/11/se-fossi-e-la-maremma.html :)
    Un bacio!

    RispondiElimina
  8. Le conosco, sono magnifiche!! Un dolcino anche per me legato a tantissimi ricordi :)
    Prendo la ricetta e ti ringrazio!!!!!
    Un bacione enorme!!!!!!!

    RispondiElimina
  9. non sono di stresa ma quasi vicina....ihihi...pensa te! però questi biscottini bellissimi e morbidi solo a vederli li voglio provare!gnammm!

    RispondiElimina
  10. ciao Ale!!!!!!
    super piacere di conoscerti!!!!!!
    ma vedo che siamo vicine di casa!!!!!!!!
    io abito ad Oleggio(grande),anche se in realta' io sono modenese!
    quindi non ero a conoscenza di questi biscottini che provvedero' a fare al piu' presto!
    un bacione!

    RispondiElimina
  11. Ciao Alessia e grazie per essere passata da me!
    Non conoscevo questi dolcetti e devo dire che mi piacciono tantissimo non soltanto per la foto finale ma anche per come si lavorano.
    A presto!

    RispondiElimina
  12. Ciao Alessia non la sapevo questa cosa dei dolcetti....grazie per avercela raccontata! baci

    RispondiElimina
  13. Cara.. con i tuorli sodi non ho mai fatto nulla, ma mi attirano da morire. Dicono tutti che sono deliziosi ma non mi ci sono mai messa. Un abbraccio e grazie del bel post.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Provali Ely, rimangono friabilissimi!
      Un abbraccio anche a te!

      Elimina
  14. non li conoscevo,grazie per averceli proposti,hanno un aspetto fantastico:)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono felice di aver proposto qualcosa di "sconosciuto"... Provali Tina, sono ottimi :-)

      Elimina
  15. Bravissima ale... Sempre delle belle idee... Buona giornata!!!!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari